Il presepe racconta una storia…
…la Nascita di Gesù.
La storia che a noi sta a cuore e che vorremmo raccontare in questo Natale, tocca i temi della MIGRAZIONE, della GUERRA e della POVERTA‘.
MIGRAZIONE: Maria e Giuseppe sono in cammino, non avevano una casa, non avevano una patria, erano migranti. Le migrazioni contemporanee sono raccontate da alcune foto che scorreranno nel video che ci ha offerto il fotografo Luigi Ottani dal libro intitolato “Il libro dell’esodo” di Cécile Kyenge e Paolo Rumiz, una voce fuori campo che presenta parti di questo testo.
LA POVERTA’: è rappresentata dall’allestimento scarno del Presepe, con pochi personaggi e poca vegetazione. Simbolo di povertà di Maria e Giuseppe, ma anche della situazione di tutti i migranti di oggi.
LA GUERRA: è rappresentata da soldatini, appoggiati in un angolo del Presepe. Questo perché il conflitto è ovunque e in quella terra da tempo…
I ragazzi del gruppo delle superiori
Buon Natale
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“Verrà la pace e avrà i tuoi occhi”
Ci son alcune poesie che non si dimenticano, alcuni versi che restano impressi, nel cuore e nella mente, per la loro capacità di muovere il cuore, di scandagliare sentimenti, di dare voce alle emozioni, di legarsi a eventi e periodi della vita.
“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” è una di queste.
È una poesia di Cesare Pavese, composta da versi sublimi ma anche molto potenti nel dolore che esprimono e che raccontano. “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi: indipendentemente dall’intenzionalità poetica dell’autore, quante colte questi versi mi sono venuti in mente nel mio percorso di uomo, di prete, guardando in faccia la disperazione e la morte negli occhi di tanti ragazzi e ragazze vittime della dipendenza, incontrando persone che avevano smarrito ogni amore per la vita a causa delle proprie ferite ma anche di una società che pareva aver dimenticato il senso della cura e dell’attenzione a chi testa indietro. (…)
In questo mondo e in questo tempo lacerato da guerre fratricide, da faide interminabili, da conflitti non solo internazionali ma spesso anche sociali, culturali, familiari, vorrei che questo tempo di Avvento segnasse per tutti noi l’attesa certa della pace.
PERCHÉ LA PACE VERRÀ
E verrà non tanto e non solo grazie ai trattati dei Governi e alle decisioni di chi detiene forza e potere.
No, la pace – che per noi è volto e il nome di Gesù Cristo – verrà anche grazie all’attesa dei piccoli alla loro straordinaria capacità di speranza contro ogni speranza, e alla nostra decisione ferma di essere al loro fianco, con la lampada accesa, desiderosi di vedere sorgere il sole di giustizia, il sole della pace. (…)
don Mimmo Battaglia
Vescovo di Napoli